FRANCISCO MARINHO
Siamo nell’estate del 1974. Si giocano i Mondiali in Germania Occidentale. Il Brasile è campione in carica e negli occhi degli appassionati di calcio ci sono ancora i meravigliosi interpreti di quella fantasticasquadra che piegò gli Azzurri nella finale dell’Azteca.
Però non è lo stesso Brasile. Pelè sta giocando gli ultimi scampoli di una inimitabile carriera negli States con i New York Cosmos e Tostao, suo erede naturale, ha dovuto lasciare il calcio per colpa di un brutto infortunio all’occhio. Ci sono ancora Rivellino e Jairzinho ma non ci sono più né Clodoaldo né Gerson i due metronomi di qualità di quel centrocampo.
Qualche giovane promettente c’è. A cominciare da Leivinha (di cui vi abbiamo già raccontato) ma che alla terza partita sarà tolto di mezzo da un’uscita sconsiderata del portiere dello Zaire.
Sarà un altro giovane a prendersi la scena.
Ha una lunga zazzera bionda ed è sicuramente il calciatore più apprezzato dalle teenager che seguono quel Mondiale. Ma è anche un fenomenale terzino sinistro.
La sua storia l’abbiamo raccontata qua http://www.urbone.eu/obchod/storie-maledette e ve ne proponiamo un piccolo stralcio.
……..
Non ce la facevo a starmene in difesa, a rincorrere il mio avversario e a cercare di strappargli il pallone o a evitare che tirasse in porta.
Ero io che attaccavo.
Ed era il mio avversario che doveva corrermi dietro !
Io sono così.
Devo divertirmi … sennò che gusto c’è ?
In ogni cosa che faccio.
Nella vita o giocando a calcio.
Gli allenamenti, i giri di campo, i ritiri, le tattiche, la vita ascetica di un atleta …
Mi spiace gente !
Non fa per me.
Mi sono divertito,
Tanto.
Mi sono divertito a tal punto che sono riuscito in pochi anni a dilapidare un patrimonio.
Sui tavoli da gioco in Uruguay, noleggiando un volo privato (e a mie spese !) non appena avevo finito di giocare.
E poi feste, auto di lusso, viaggi.
Ai Cosmos di New York e poi a Fort Lauderdale ho guadagnato in 2 anni quanto tanti miei colleghi non riescono a guadagnare in una carriera intera in Brasile.
Ma ce l’ho fatta comunque a spenderli tutti !
E poi le donne.
Mai avuto problemi ad averne quante ne volevo.
Di “Sex Symbol” nel calcio prima di me ce n’era stato solo uno: George Best.
E come me anche lui dietro una gonna ci impazziva.
E, come me, ancora di più davanti ad una bottiglia.
Donne e alcool.
Binomio imprescindibile.
Ho 13 figli che ho riconosciuto.
La maggior parte in Brasile, qualcuno altrove.
E probabilmente ne ho anche qualcun altro di cui non sono a conoscenza.
L’anno scorso però mi sono spaventato davvero.
Dopo l’ennesima solenne bevuta (durata un week end intero) ho avuto una emorragia interna.
Mi hanno preso per i capelli come si dice in questi casi !
… che non sono più biondi come quando giocavo …
Mi sono stati vicini in tanti, i miei ex-compagni di Nazionale mi hanno dato una mano.
Mi hanno pagato il soggiorno in una clinica, dove mi stanno rimettendo in piedi.
I medici sono stati chiari: “o smetti davvero o non c’è futuro”.
Ho 62 anni (e sono comunque 3 più di George Best !)
So bene quello che mi aspetta.
Quando hai vissuto come ho vissuto io non puoi aspettarti nulla di diverso.
… CONTINUA …