PAOLO PONZO: Una storia di gambe e di cuore
«Dicono che ho due piedi da “5” in pagella.
Credo sia un tantino ingiusto.
Io alla sufficienza penso di arrivarci.
Anche se un mio allenatore diceva che comunque è meglio due piedi da “5” che un piede da “8” e uno da “2”.
Non so se questo sia vero.
So solo che i “piedi” nel calcio non sono tutto.
Anzi.
Un grande allenatore del passato diceva che una squadra di calcio ha bisogno di otto giocatori che trasportino il pianoforte e di tre che lo sappiano suonare …
Io, e questo è sicuro, sono fra i primi otto !
Lo so benissimo e da tanto tempo.
Fin da quando iniziai a giocare nelle giovanili del Vado, nella mia Liguria.
Quando mi presero ero felice come lo sarei stato il giorno del mio esordio in serie A !
Eh si, proprio così.
Dovete sapere che io, nonostante “i piedi” di cui vi raccontavo sopra, ora gioco in Serie A.
Ci sono arrivato a trent’anni suonati, quando ormai certi sogni li hai messi da parte o comunque ti sei convinto che il tuo posto sia un gradino, o due, più sotto.
E invece qui a Modena abbiamo raggiunto questo obiettivo.
Vi dico una cosa: facciamo ancora fatica noi a crederci !
Poco più di due anni fa eravamo in Serie C con tanta voglia di fare ma senza avere minimamente idea di quali potevano essere i nostri limiti.
Invece vincemmo il campionato.
Tornare in B era il massimo per la città e per i nostri tifosi.
Dopo un risultato così la dirigenza fu così riconoscente da confermare in blocco la squadra.
“Voi avete conquistato questa promozione a voi tocca l’onore di difendere la categoria”.
Queste più o meno le parole del nostro Presidente Gianpaolo Manfredi.
Invece riuscimmo a fare qualcosa che nessuno, nemmeno il più ottimista della meravigliosa gente di Modena, poteva immaginare.
Arrivammo secondi in campionato conquistando la promozione in Serie A.
La Serie A a Modena.
Modena è una città che sa “vivere” come poche ma che sa dare il giusto peso alle cose.
Se qualcosa va storto si tira su le maniche e in silenzio, senza piangere o fare clamore, queste cose le sistema.
Stessa cosa per le gioie, comprese quelle grandi come una promozione in Serie A dopo quasi quarant’anni dall’ultima volta.
Le vive con l’intensità e con la passione di chi sa perfettamente che non potrà durare per sempre ma che proprio per questo sa apprezzarle ancora di più.
….CONTINUA….