Sono in tanti quelli convinti che avrebbe potuto scrivere pagine leggendarie nella storia del suo Partizan di Belgrado e della nazionale jugoslava.

Della stessa generazione di Prosinecki, dei Boban, dei Mihailovic, degli Stojkovic … dei Pancev. A quest’ultimo avrebbe probabilmente conteso il posto di centravanti di quella splendida nazionale … probabilmente spuntandola grazie ad una tecnica decisamente superiore a quella del bomber di Stella Rossa e Inter.

Solo che il destino in una mattina di settembre del 1985 ha deciso diversamente portandolo via a soli 23 anni.

Dragan Mance è uno dei protagonisti di http://www.urbone.eu/obchod/storie-maledette

dal quale vi presentiamo questo piccolo stralcio.

“Pare che tutto nella mia vita accada a settembre.

Tanto per cominciare è il mese in cui sono nato.

A Zemun, a due passi da Belgrado.

A settembre ho fatto il mio esordio nel calcio professionistico.

E’ stato con la squadra della mia città, il Galenika Zemun.

Avevo appena compiuto 17 anni.

Sempre a settembre, l’anno dopo, mi arrivò invece la telefonata che cambiò la mia vita.

Dall’altra parte della linea c’era un dirigente del Partizan di Belgrado.

Il “mio” Partizan di Belgrado.

La squadra di cui ero perdutamente innamorato fin da bambino e per la quale da sempre sognavo di giocare … anche quando da ragazzino mi dicevano che non ce l’avrei mai fatta.

Invece quel dirigente mi stava dicendo che mi volevano al Partizan e che avevano già stretto un accordo con il Galenika.

Ero convinto, ma davvero convinto, che fosse il padre di uno dei miei amici che si era prestato ad uno scherzo nei miei confronti.

Lo sapevano tutti a Zemun che ero “malato” per il Partizan.

Invece era tutto vero.

Da quel giorno sono passati cinque anni.

Cinque anni meravigliosi nei quali sono diventato titolare della squadra, ho vinto un campionato , ho segnato tanti gol, ho giocato nelle Coppe Europee ed ho perfino esordito nella Nazionale del mio Paese.

Pochi giorni fa ho firmato il rinnovo del contratto.

Sarò del Partizan per altri 4 anni.

Come minimo.

C’erano tanti voci sul mio futuro.

Importanti club europei pronti a sborsare un sacco di soldi per il mio cartellino.

Solo che a me l’unica squadra per la quale interessa giocare ha la maglia bianconera a strisce verticali, ha i tifosi più caldi nella “Black & White KOP” e si chiama Partizan di Belgrado.

Abbiamo un’ottima squadra, siamo in grado di lottare per il titolo anche se in questa stagione i nostri grandi rivali della Stella Rossa hanno forse qualcosa in più.

Intanto ieri abbiamo vinto in campionato contro il Budocnost.

Ho segnato io il gol decisivo, su calcio di rigore, nel secondo tempo.

Ma non c’è affatto da stupirsi … ieri era il primo giorno di settembre

… C O N T I N U A …

Infine, come sempre, qualche video a ricordarci CHI ERA Dragan Mance, idolo dei “Grobari”