FRANK STAPLETON e la determinazione
I suoi compagni di squadra nell’Arsenal dicevano che probabilmente Frank Stapleton faceva l’unico sorriso della sua giornata alla mattina davanti allo specchio appena alzato.
Per togliersi il pensiero per tutto il resto del giorno.
Cupo, polemico, musone e spesso scontroso con compagni, allenatori e dirigenti.
Ma se c’è stato un calciatore che nella storia del football ha VOLUTO veramente “arrivare” questo è stato proprio Frank Stapleton da Dublino.
Già l’inizio della sua carriera è quanto mai emblematico.
L’osservatore irlandese dell’Arsenal ha segnalato quattro baldi giovanotti di neppure 16 anni come tre futuri campioni. Due di loro sono Liam Brady e David O’Leary … che campioni li diventeranno davvero.
Il terzo si chiama John Murphy che alla fine opterà per il rugby (diventando nazionale irlandese) il quarto è un altro ragazzo di Dublino che però, poco prima di partire per Londra per firmare per i Gunners, ha un brutto infortunio.
L’osservatore dei “Gunners” si chiama Bill Darby è ha l’occhio “lungo”.
L’Irlanda fino a quel momento era stata terra di conquista per il Manchester United che in Billy Behan avevano un autentico scopritore di talenti. Johnny Giles, Eamon Dunphy e Tony Dunne sono solo alcune delle sue scoperte.
I biglietti per Londra prenotati sono però quattro.
Rimane un posto vacante.
Darby si ricorda di un ragazzino con i capelli lunghi che ha visto in azione poco tempo prima. Impressionante nel gioco aereo, coraggioso e determinato ma con due piedi non esattamente raffinati.
È proprio lui, Frank Stapleton e sarà il quarto a salire su quell’aereo
Il punto è che quando Frank arriva ad Highbury la sua unica preoccupazione è allenarsi, giocare a calcio e tornare ad allenarsi. Mentre gli altri ragazzi si godono Londra nei pomeriggi liberi lui torna a London Colney, la sede degli allenamenti dei Gunners, a lavorare con chiunque trova nei paraggi. Tiri in porta, controllo di palla, palleggi e se non c’è proprio nessuno “muretto” con il pallone per ore e ore … destro e sinistro.
Nel giro di poche stagioni diventerà il numero “9” dei Gunners, adorato dalla North Bank prima come spalla di “SuperMac” Malcolm Macdonald e poi come punta di diamante dell’Arsenal “re di coppa” di fine anni ’70- inizio ’80.
… prima di “tradire” per il Manchester United nel momento più “dolce” della sua carriera … ma questa, come direbbe il grande Carlo Lucarelli … “è un’altra storia” …
Signori, Frank Stapleton.