Bilardo, Troglio e un cactus
Siamo alla vigilia dei Mondiali di calcio del 1990, quelli delle “notti magiche” italiane.
Carlos Bilardo, selezionatore dell’Argentina campione in carica, è in Italia per incontrare i tanti calciatori argentini che in quel periodo militano in squadre di club del nostro Paese.
Ci sono Sensini a Balbo all’Udinese, c’è Dezotti nella Cremonese, c’è Caniggia all’Atalanta e c’è ovviamente Diego Maradona al Napoli.
Quella sera Bilardo è a Roma, per incontrare Pedro Troglio, centrocampista in forza alla Lazio.
Quando si presenta nel complesso residenziale dove vive il riccioluto centrocampista formatosi nelle file del River Plate e già notte inoltrata.
Non ci sono grandi convenevoli.
Il viso di Bilardo è teso e preoccupato.
“Pedro, ho visto che all’entrata del giardino c’è un grosso cactus” gli dice con tono greve l’allenatore dell’Argentina.
“E’ vero Mister … ma scusi, qual è il problema ?” chiede incuriosito Troglio.
“Come non lo sai ?!?! I cactus portano una sfortuna terribile !” è la veemente risposta di Bilardo.
Che aggiunge “Devi toglierlo da lì il prima possibile !” gli intima Bilardo.
“Mister, il cactus non è mio. E’ nello spazio comune del giardino e in più il nostro portiere lo cura come un figlio” tenta di spiegare Troglio.
“Questo non è un problema mio. So solo che porta jella e noi fra poche settimane dobbiamo giocare un Mondiale di calcio !” è la frase con cui Bilardo chiude la discussione.
Troglio non ha più argomenti.
A questo punto non resta che agire.
Con l’aiuto del fratello il centrocampista argentino, nel cuore della notte, inizia l’opera di eliminazione del cactus, che tra l’altro è di dimensioni importanti.
Impiegano diverse ore per tagliarlo in pezzi che poi infileranno nel baule dell’auto di Troglio per farlo sparire.
La mattina successiva succede il finimondo !
Il portiere del residence è fuori dalle grazie di Dio. Chiede addirittura l’intervento della forza pubblica.
Ma nessuno ha visto nulla e dopo qualche giorno di infruttuose indagini il “caso” viene archiviato.
E Bilardo ? Non tornerà mai più a verificare di persona se la sua richiesta è stata esaudita e non ne farà mai più menzione a Troglio.
… in quanto ai Mondiali l’Argentina li perderà in finale contro la Germania grazie ad uno sfortunato (e dubbio) calcio di rigore.